Dormire in un bed and breakfast

Il Bed & breakfast, pur senza avere questo nome fin dall’inizio, ha comunque origini antichissime e comuni a tutti i popoli. Secoli fa, quando le strade erano poche e difficili da percorrere, spesso pericolose, specie di notte, gli unici mezzi di trasporto erano animali e carri e muoversi da un paese all’altro o ancor peggio da uno stato all’altro richiedeva tempi lunghi e notevoli fatiche.

Naturalmente ci si spostava assai meno di oggi, molta gente non si allontanava dal proprio villaggio o dalla propria fattoria per tutta la vita ed era costume accogliere i pochi viaggiatori nella propria casa per permettere loro di riposare e mangiare, talvolta del tutto gratuitamente, altre volte dietro un modesto compenso.

Il risvolto importante di questo tipo di accoglienza era il portare notizie sugli avvenimenti che accadevano poco lontano, notizie di cui sarebbe stato difficile avere conoscenza, non essendoci altri mezzi di diffusione di esse, se non i racconti dei viandanti.

Si sviluppava in tal modo una forma di comunicazione che rendeva gradito l’arrivo di viaggiatori e mercanti, i quali, come portatori di novità, erano di solito ben accolti nella casa di tante famiglie che altrimenti vivevano isolate dal mondo circostante.

“L’ospite è sacro” dice un proverbio comune a tante civiltà diverse e lontane tra loro, tenendo ben presente la funzione che esso aveva come portatore di notizie e novità.

Pensate all’accoglienza che veniva riservata all’ospite presso gli Inuit – gli eschimesi – dove ad esso veniva anche offerta la moglie come compagnia, tanto era il piacere di incontrare qualcuno in quelle lande così desolate e con pochissimi abitanti: e dalla parte opposta del mondo, nelle culture arabe, l’ospite veniva considerato intoccabile, anche se nemico, e in suo onore veniva celebrato il rito del caffè.

Insomma, paese che vai, usanza che trovi, ma la sostanza rimane la medesima.

Oggi tutto è diverso: ci si sposta facilmente e rapidamente, è possibile scegliere la tipologia di alloggio in base alla location, al costo e al confort offerto. Ogni tipologia di accoglienza ha vantaggi e svantaggi, ma una cosa rimane collegata al modo di viaggiare degli antichi viandanti: il turista che sceglie di soggiornare in un bed & breakfast, pur scegliendo questo tipo di alloggio per tante diverse ragioni,  cosa che veramente considera più importante è il contatto con persone che aprendo la propria casa a degli estranei, sono felici di incontrare persone provenienti da altre realtà e culture e di interagire offrendo le proprie esperienze e ascoltando quelle degli ospiti.

Ecco allora il successo di B&B non situati propriamente nei centri storici – quelli più “turistici”, per intenderci”, perché anche se obbligano il viaggiatore all’uso dei mezzi pubblici o a muoversi a piedi, offrono una visone più vera della vita “normale” della gente del posto, fare shopping in un quartiere non turistico, oltre a costare meno, obbliga ad arrangiarsi con la lingua locale e spesso a farsi capire aiutandosi con i gesti o chiedendo aiuto ad un passante.

Se non sei il turista che collezione i paesi visitati, che si è fatto fotografare davanti ai monumenti più conosciuti per poter poi dire “io c’ero”, allora apprezzerai certamente di alloggiare in un B&B gestito in modo familiare, dove i proprietari stessi abitano.

Ecco, non sei semplicemente un turista.

SEI UN VIAGGIATORE!

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Uno spuntino al Mercato Trionfale

Il mercato Trionfale, con i suoi 273 banchi, è il più grande mercato rionale di Roma e anche tra i più grandi d’Italia.

Fu aperto alla fine dell’800 in viale Giulio Cesare, dove rimase per circa 30 anni, per poi essere trasferito in Via Andrea Doria (vicino ai Musei Vaticani) dove era disponibile un vasto spazio adatto ad ospitare i banchi che a quei tempi venivano smontati ogni giorno a fine lavoro e rimontati la mattina successiva.

Il nuovo posizionamento del mercato era finalizzato a servire un quartiere – il Trionfale – che stava diventando molto popoloso e il mercato stesso permetteva alla popolazione di acquistare prodotti genuini a prezzi contenuti, cosa che continua a fare ancora oggi.

Nel 2009 il vecchio mercato all’aperto è stato sostituito da una struttura completamente nuova, la cui costruzione ha richiesto 3 anni: stessa location, stessi venditori ma in una costruzione moderna di vetro e acciaio, al riparo da pioggia e sole e anche molto più sicura dal punto di vista igienico-sanitario.

Il mercato è organizzato su file parallele di box contraddistinti da colori diversi a seconda della merce in vendita, verde per ortaggi e frutta, blu per il pesce, rosso per la carne. L’offerta di merce è vastissima e viene aggiornata continuamente in base alla moda del momento: così pian piano sono nati banchi con prodotti etnici, spezie di ogni tipo, prodotti Bio e così via.

Ma perché vi sto parlando di questo mercato? La ragione sta nella nascita e nella frequenza sempre maggiore da parte di turisti i quali, oltre a visitare la città per via dei suoi famosi monumenti, trovano interessante a vedere e capire la vita di tutti i giorni dei romani.

Ci sono dei veri tour del mercato organizzati con tanto di guida che conduce i turisti da un banco all’altro, permettendo loro di assaggiare i prodotti in vendita e di conoscere tante prelibatezze tipiche del nostro paese.

Tanti turisti si addentrano nel mercato semplicemente per fare uno spuntino. Con della frutta fresca ma anche con un trancio di pizza, ancora meglio con la tradizionale focaccia romana farcita con la mortadella o con un panino con la porchetta di Ariccia.

La caratteristica che è rimasta immutata nel tempo è l’atteggiamento dei venditori, sempre pronti a fare due chiacchiere e ad offrire consigli al cliente: “ Signò, le puntarelle so già pulite”, vi dirà l’ortolana parlando di questa verdura tipicamente romana, oppure il grido “è vivooo!” del pescivendolo giù in fondo.

Date retta a me: quando vengo qui a fare la spesa, non manco mai di chiedere alla venditrice come cucinare quella cosa che voglio comprare, anche se lo so benissimo. Ma la signora, vedendo un uomo chiedere un consiglio per cucinare, diviene subito partecipe delle mie difficoltà, vere o presunte e vi stupireste di sapere quanti piccoli segreti mi vengono rivelati.

Provare per credere.

Il mercato Trionfale è in Via Andrea Doria 3.

Aperto dal Lunedì al Sabato dalle 7.00 alle 14.00

Il martedì e il Venerdì dalle 7.00 alle 19.00

Un’ultima notizia: al banco N.95 potete smaltire tutto quello che non vi serve più in termini di abbigliamento, oggetti da cucina e altro ancora: tutto quello che consegnerete verrà selezionato e il compenso vi verrà accreditato su un vostro conto controllabile on line. Potrete procedere all’incasso vero e proprio ogni volte che raggiungerete un credito di 5.00€.

Un piccolo servizio in più.

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3 cose da mettere in valigia se vieni a Roma

Il clima di Roma è di tipo mediterraneo.

L’inverno è mite ma di notte può fare freddo, l’estate è calda e soleggiata, con qualche raro temporale pomeridiano o notturno.

Le primavera è una stagione mite e relativamente piovosa. A marzo si alternano le prime giornate primaverili, con massime intorno ai 18/20 gradi, a qualche giornata più fredda, ancora dal sapore invernale. Spesso la temperatura rimane abbastanza fresca fino a metà aprile, quando le massime rimangono intorno 15/17 gradi. In genere a Pasqua il tempo è variabile, con sole alternato alla pioggia, e a volte anche un po’ di freddo.

L’estate, da giugno ad agosto, è calda e soleggiata; le giornate serene sono la norma, soprattutto a luglio e agosto. Qualche raro temporale si può verificare nel pomeriggio, soprattutto nei quartieri a nord e ad est, più lontani dal mare.
La brezza pomeridiana, detta “ponentino”, tempera un po’ il caldo, ma si fa sentire soprattutto nei quartieri a sud e ovest, verso il mare, mentre al centro e nelle zone più densamente popolate essa penetra con difficoltà

L’autunno, da settembre a novembre, è mite e umido, con giornate soleggiate alternate a periodi con cielo nuvoloso e piogge, che diventano sempre più frequenti. In questa stagione dominano i venti meridionali, libeccio e scirocco. Durante la notte possono scoppiare temporali, a volte intensi. Si verifica ancora un discreto numero di giornate soleggiate, non a caso sono famose le ottobrate romane.

L’inverno, da dicembre a febbraio, è abbastanza mite, dato che la temperatura media è di circa 10 gradi. Le giornate soleggiate si possono verificare anche in questa stagione, e possono essere miti di giorno, con massime intorno ai 12/15 gradi, ma sono spesso fredde di notte, con minime intorno allo zero o di poco al di sopra.
Il vento da nord, la tramontana, porta giornate fredde e soleggiate, con massime al di sotto dei 10 °C e possibili leggere gelate durante la notte. Nelle notti più fredde è raro che si scenda al di sotto dei -5 °C in aperta campagna, mentre all’interno della città, a causa dell’isola di calore le gelate sono molto rare.

Qualsiasi sia la stagione che scegli per visitare Roma 3 sono gli oggetti indispensabili che devi mettere in valigia:

1) Zainetto, marsupio o borsa a tracolla dove tenere denaro e documenti obbligatoriamente davanti e non sulla schiena. Specialmente dove c’è molto traffico di turisti è facile incappare nei borseggiatori. Lo stesso vale per metro e autobus delle linee più vicine alle più importanti attrazioni turistiche e soprattutto quelle che partono dalla Stazione Termini.

2) K-Way. Negli ultimi anni anche a Roma il clima è molto cambiato. E’ più soggetto a cambi repentini come può essere un temporale improvviso, oppure il sole che sparisce e la temperatura che si abbassa drasticamente. In ogni caso non fa mai troppo freddo neanche nella stagione invernale. Fa gran caldo d’estate e per il resto il clima è mite. Il K-Way è un’oggetto che occupa poco spazio in valigia e non è ingombrante come un ombrello. Utile quando piove ma ti ripara anche dal vento.

3) Caricabatteria tascabile. Tutti ormai possediamo un cellulare che ci fa da telefono, ci permette di seguire ovunque siamo i nostri social, e quando andiamo in vacanza diventa la nostra macchina fotografica. Dimmi da 1 a 10 quanto è antipatico averlo scarico e non poterlo utilizzare! Ecco che il caricabatteria tascabile, in mancanza di una presa elettrica diventa un prezioso alleato, ci risolve il problema ed è un accessorio indispensabile quando andiamo in vacanza.

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