Casina di Raffaello, la ludoteca per i bambini a Villa Borghese!

Roma è la città principe per la storia romana antica, siete fortunati, ai bambini piacciono generalmente gli antichi romani, soldati, matrone ingioiellate, gladiatori e belve feroci.

Ma non è tutto qui.

Roma offre tantissimi attrazioni per i bambini e molte sono a Villa Borghese, il parco che si trova nel centro della città.

Una di queste è la Casina di Raffaello, che non ha niente a che vedere con il famoso pittore del Rinascimento.

La fece costruire il cardinale Scipione Borghese perché servisse da casa rurale abitata dal guardarobiere della sua famiglia, posta al centro di un bosco di gelsi, in seguito eliminati per creare lo spazio oggi chiamato Piazza di Siena.

Il casale originario fu poi arricchito dalla costruzione della loggia al primo piano e della chiesetta che contiene affreschi di notevole pregio.

Abitata fino a tempi recenti da privati cittadini, fu recuperata dal Comune di Roma e restaurata per sanare i guasti provocati dagli abitanti e per riportarla al suo originario progetto.

La Casina di Raffaello, è una ludoteca che l’Amministrazione Comunale ha aperto nel 2006 e dedicato a tutti i bambini dai 3 ai 14 anni di età.

La Casina propone un articolato programma di attività per i bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni: laboratori didattici, letture animate, presentazioni di libri, mostre temporanee, centri estivi, corsi di formazione, rassegne sull’editoria per l’infanzia e tanto altro.

Dispone di spazi gratuiti fruibili anche a bambini al di sotto dei 3 anni, di sale da affittare per feste di compleanno e di una libreria specializzata dove poter acquistare libri e giochi per l’infanzia.

Oggi è divisa in due parti distinte:

Al piano terreno si trova l’accoglienza del pubblico, la biglietteria, la nursery e il deposito dei passeggini. Nella sala grande c’è tanto spazio per giochi liberi e per arredi morbidi con i quali i piccoli ospiti possono divertirsi senza pericolo. A questo spazio si aggiunge il cortile interno che è stato coperto con un tetto per renderlo sempre fruibile.

Al primo piano, circondato dal terrazzo con capriate in legno, è stato realizzato uno spazio teatrale e, sempre a questo piano, c’è una biblioteca, i servizi e gli uffici.

Ma cosa offre la Casina di Raffaello? I servizi sono numerosi e includono una nursery e una libreria, una sala di lettura per bambini con la disponibilità che va dai classici della letteratura fino agli albi illustrati.

Si svolgono spesso incontri con autori, illustratori e d editori.

Ci sono poi i laboratori, creati perché i bambini e i ragazzi possano dare sfogo alla loro creatività e immaginazione, utilizzando materiali e tecniche alla loro portata.

E infine i giochi all’esterno, con le costruzioni in legno dove scatenarsi in sicurezza.

INDIRIZZO E CONTATTI:

Viale della Casina di Raffaello – 00197 Roma

ORARI DI APERTURA:

Dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18.

Sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.

Lunedì chiuso

Info e prenotazioni allo 060608 dalle 9 alle 19.

BIGLIETTI

Intero             7.00€

Ridotto           5.00€

FESTE DI COMPLEANNO

Info e prenotazioni TEL. 06 8558334

Sito ufficiale  www.casinadiraffaello.it

Un posto dove i tuoi bambini possono scatenare la loro fantasia in tutta sicurezza.

I bambini non amano tanto le chiese e  musei. Se decidi di fare un viaggio a Roma devi pensare soprattutto a loro. Questo può essere un intervallo divertente per non farli annoiare.

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Pantheon, il tempio di tutte le divinità

I monumenti di Roma rappresentano il più alto ed evidente segno della storia straordinaria di questa città, raccontano l’imponenza dell’Impero Romano attraversando le diverse epoche passando da quella medievale, a quella rinascimentale, a quella barocca, fino a giungere a quelle dei secoli XVIII e XIX.

Capolavori di ingegneria architettonica come il Colosseo, Castel Sant’Angelo e il Pantheon, giusto per citarne alcuni.

Oggi ti parlerò di quest’ultimo.

Il Pantheon si trova nel centro storico di Roma nel rione Pigna e, così come lo si vede oggi, è stato eretto nel 128 d.c.  sotto l’imperatore Adriano, nel momento di massima gloria di Roma.

In realtà questo monumento fu eretto dapprima, nel 27 a.c. per opera di Marco Agrippa. Distrutto da un incendio, il tempio fu eretto di nuovo per essere di nuovo distrutto da un altro incendio.

Così, quella che vediamo oggi, è l’ultima versione di questo fantastico monumento, che venne appunto costruito sui resti di quelli precedenti.

Si tratta del monumento di epoca romana meglio conservato arrivato fino a noi e, fortunatamente, solo parzialmente depredato delle sue parti, cosa invece accaduta a molti altri monumenti e aree archeologiche.

Il nome deriva da due parole greche: pan, “tutto” e theon “divino”, in origine infatti il Pantheon era un piccolo tempio dedicato a tutte le divinità romane.

Costituisce un mirabile esempio di tecnica di costruzione, specie considerando che la sua cupola è stata costruita usando materiali sempre più leggeri via via che si procedeva verso l’alto, una tecnica davvero futuristica, considerando che il tutto avveniva 2000 anni fa.

Il fronte del Pantheon è costituito da un “pronao” con 16 colonne di granito sormontate da un frontone di ispirazione greca con la dedica a Menenio Agrippa, il primo ideatore di questo tempio.

Le enormi porte in bronzo danno accesso al suo interno e qui è la vera meraviglia! La pianta del Pantheon è circolare con un diametro di 47 metri, misura esattamente uguale all’altezza interna, tanto che, ci si trova, idealmente, all’interno di una sfera perfetta.

Al centro della cupola si apre l’Oculus del diametro di 9 metri, l’unica apertura, dato che non ci sono finestre, da cui entra la luce che riesce a creare un’atmosfera magica a cui nessun visitatore riesce a sottrarsi.

Oggi il Pantheon è una chiesa cristiana chiamata Santa Maria dei Martiri e conserva le tombe di re e regine d’Italia, oltre alla tomba di Raffaello Sanzio.

Il Pantheon è il monumento romano che vanta il maggior numero di primati:

·      è il meglio conservato,

·      ha la cupola in muratura più grande di tutta la storia dell’architettura,

·      è considerato l’antesignano di tutti i moderni luoghi di culto,

·      è stata l’opera dell’antichità più copiata ed imitata.

Il punto in cui sorge non è casuale ma un luogo leggendario della storia della città. Secondo una leggenda romana, infatti, questo era il posto dove il fondatore di Roma, Romolo, alla sua morte fu afferrato da un’acquila e portato in cielo fra gli dei.

Un monumento unico e bellissimo!

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L’orologio ad acqua del Pincio

Stai visitando Roma con i tuoi figli? Certo sarà facile risvegliare il loro interesse davanti alla grandiosità del Colosseo, aggiungendo una foto con i centurioni che si propongono ai turisti. Sarà anche semplice coinvolgerli nel lancio della monetina nella fontana di Trevi, ma poi?

I bambini si stancano facilmente degli aspetti culturali dei viaggi ed è importante potergli offrire qualcosa che sia alla loro portata, anche se si tratta di qualcosa di storico.

Hai mai visto un orologio azionato unicamente da un flusso d’acqua?

Beh, nei giardini del Pincio, all’interno di Villa Borghese, ce n’è uno famosissimo e perfettamente funzionante che di certo riuscirà ad affascinare anche i tuoi bambini, forse stanchi di monumenti e ruderi e incuriositi da qualcosa di completamente diverso e visibile soltanto a Roma.

Questo orologio venne progettato e costruito dal frate domenicano Giovanni Battista Embriaco nel 1876 e, venne installato al centro del laghetto in cui si trova, con il progetto successivo del 1873.

Spiegate ai bambini il suo funzionamento: l’acqua cadendo riempie alternativamente due bacinelle a forma di foglia le quali, alzandosi e abbassandosi sotto il peso dell’acqua, muovono il meccanismo che fa avanzare le lancette.

Malgrado l’apparente semplicità, considerata la data del progetto, l’orologio è straordinariamente preciso e l’ora può essere letta su ciascuno dei quattro quadranti.

Così, mentre fate una bella passeggiata dentro Villa Borghese, che offre comunque molti punti di interesse e scorci assolutamente incantevoli, fate una breve sosta a guardare questo strano strumento del tempo. Di certo sarà l’occasione per fare qualche altra foto e portare con voi un ricordo diverso dal solito.

Villa Borghese racchiude molti altri punti di interesse per i bambini, per esempio, a due passi dall’orologio, c’è il San Carlino il teatro per i piccoli. E poi… fare un giro col piccolo trenino bianco, passeggiare sul dorso di un pony, un giro in barca a remi sul laghetto, visitare la ludoteca “Casina di Raffaello”, sono altre cose che puoi proporre ai tuoi figli.

E non dimentichiamo il Bioparco dove ci sono anche dei laboratori molto carini con i biologi, durante i quali i bambini possono toccare ricci albini, insetti stecco e rospi.

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Bambini al Bioparco

Il Giardino Zoologico di Roma venne fondato nel 1908 e, allora come oggi, è il più grande d’Italia. Ospita attualmente 1144 animali di 222 specie diverse. Si trova all’interno di Villa Borghese, il parco di 80 ettari che si trova proprio nel centro della città.

Nel 1994 prese il nome di Bio Parco perché più rispondente al suo scopo di ricreare ambienti che vanno scomparendo e di ospitare animali in via di estinzione.

Al di là del suo ruolo scientifico però, il Bio Parco rimane un’attrazione importante per grandi e piccini e nel tempo è passato da una semplice serie di gabbie e di mostra di animali, ad un luogo che offre eventi ed esperienze inaspettate.

Una volta l’attrazione più importante era il momento del pasto degli animali e questo ancora oggi suscita un grande interesse. I pasti ai diversi animali si susseguono ogni 30 minuti circa, iniziando alle 11.00 della mattina per finire alle 16.00 del pomeriggio. Potrai scegliere a quali assistere: alle 12.30 quello degli orsi, alle 15.30  quello delle foche. Da non perdere il pasto di Sofia, l’elefante asiatico, che aspetta i bambini che le danno da mangiare tutti i giorni alla stessa ora. Per partecipare ricordati di prenotare all’entrata quando acquisti il biglietto.

Sotto la guida di esperti del Bio Parco i bambini, ma anche gli adulti, conosceranno e impareranno a non aver paura o ribrezzo di tanti animali, dal rospo, alle blatte, all’insetto stecco.

E la stessa cosa sarà possibile con altri animali, come i serpenti che, suscitano repulsione per eccellenza. Lo sapevi che alcuni serpenti hanno le zampe, che non sono freddi e viscidi come molti pensano, ma ruvidi e caldi al tatto? Anche qui un esperto vi insegnerà come toccarli, a tenerli in mano e tante altre cose sulla loro utilità e funzione nel nostro ambiente.

Insomma visitare il Bio Parco può essere un modo di far conoscere altri aspetti della nostra città, non soltanto monumenti e musei, ma anche curiosità spesso non palesate. Certo tutti i bambini conoscono gli animali attraverso la televisione, li colorano sui quaderni, li vedono nei fumetti ma poterli vedere dal vivo, in tanti casi toccarli e imparare a conoscerli meglio, è tutt’altra cosa.

Il Bio Parco ha naturalmente delle regole che vanno assolutamente rispettate, eccone alcune:

·      Non è permesso introdurre animali, eccetto i cani guida per ciechi.

·      E’ assolutamente vietato scavalcare le recinzioni e avvicinarsi alle gabbie.

·      E’ vietato dare da mangiare agli animali tranne nei casi permessi e sotto la guida degli addetti.

·      E’ vietato gridare e tirare oggetti agli animali.

Tutte regole ovvie e di buona educazione!

All’interno del Bioparco tutte le aree sono raggiungibili da disabili non deambulanti ad eccezione della scalinata che dai macachi del Giappone conduce verso i licaoni.

Il Bio Parco è aperto tutti i giorni dell’anno (escluso il 25 Dicembre) dalle 9.30 alle 18.00

L’ultimo ingresso è alle ore 17.00

Prezzo dei biglietti:

Adulti:     16.00 €

Ridotti:    13.00 € – Questi includono i bambini alti più di 1 metro e fino a 10 anni di età e gli over 65.

GRATIS: bambini sotto 1 metro di altezza e gli accompagnatori di disabili.

I nonni over 65 che portano i nipotini al Bioparco di mercoledì pagano 6.00

L’indirizzo del Bio Parco è:

Piazzale del Giardino Zoologico 1  – Villa Borghese

Hai già portato i tuoi bimbi a Roma? Cosa aspetti? A Villa Borghese ci sono un sacco di attrazioni per i bambini!

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Dormire in un bed and breakfast

Il Bed & breakfast, pur senza avere questo nome fin dall’inizio, ha comunque origini antichissime e comuni a tutti i popoli. Secoli fa, quando le strade erano poche e difficili da percorrere, spesso pericolose, specie di notte, gli unici mezzi di trasporto erano animali e carri e muoversi da un paese all’altro o ancor peggio da uno stato all’altro richiedeva tempi lunghi e notevoli fatiche.

Naturalmente ci si spostava assai meno di oggi, molta gente non si allontanava dal proprio villaggio o dalla propria fattoria per tutta la vita ed era costume accogliere i pochi viaggiatori nella propria casa per permettere loro di riposare e mangiare, talvolta del tutto gratuitamente, altre volte dietro un modesto compenso.

Il risvolto importante di questo tipo di accoglienza era il portare notizie sugli avvenimenti che accadevano poco lontano, notizie di cui sarebbe stato difficile avere conoscenza, non essendoci altri mezzi di diffusione di esse, se non i racconti dei viandanti.

Si sviluppava in tal modo una forma di comunicazione che rendeva gradito l’arrivo di viaggiatori e mercanti, i quali, come portatori di novità, erano di solito ben accolti nella casa di tante famiglie che altrimenti vivevano isolate dal mondo circostante.

“L’ospite è sacro” dice un proverbio comune a tante civiltà diverse e lontane tra loro, tenendo ben presente la funzione che esso aveva come portatore di notizie e novità.

Pensate all’accoglienza che veniva riservata all’ospite presso gli Inuit – gli eschimesi – dove ad esso veniva anche offerta la moglie come compagnia, tanto era il piacere di incontrare qualcuno in quelle lande così desolate e con pochissimi abitanti: e dalla parte opposta del mondo, nelle culture arabe, l’ospite veniva considerato intoccabile, anche se nemico, e in suo onore veniva celebrato il rito del caffè.

Insomma, paese che vai, usanza che trovi, ma la sostanza rimane la medesima.

Oggi tutto è diverso: ci si sposta facilmente e rapidamente, è possibile scegliere la tipologia di alloggio in base alla location, al costo e al confort offerto. Ogni tipologia di accoglienza ha vantaggi e svantaggi, ma una cosa rimane collegata al modo di viaggiare degli antichi viandanti: il turista che sceglie di soggiornare in un bed & breakfast, pur scegliendo questo tipo di alloggio per tante diverse ragioni,  cosa che veramente considera più importante è il contatto con persone che aprendo la propria casa a degli estranei, sono felici di incontrare persone provenienti da altre realtà e culture e di interagire offrendo le proprie esperienze e ascoltando quelle degli ospiti.

Ecco allora il successo di B&B non situati propriamente nei centri storici – quelli più “turistici”, per intenderci”, perché anche se obbligano il viaggiatore all’uso dei mezzi pubblici o a muoversi a piedi, offrono una visone più vera della vita “normale” della gente del posto, fare shopping in un quartiere non turistico, oltre a costare meno, obbliga ad arrangiarsi con la lingua locale e spesso a farsi capire aiutandosi con i gesti o chiedendo aiuto ad un passante.

Se non sei il turista che collezione i paesi visitati, che si è fatto fotografare davanti ai monumenti più conosciuti per poter poi dire “io c’ero”, allora apprezzerai certamente di alloggiare in un B&B gestito in modo familiare, dove i proprietari stessi abitano.

Ecco, non sei semplicemente un turista.

SEI UN VIAGGIATORE!

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